Bertinotti al Comunale: una nuova sinistra unita e plurale per cambiare la società
Noi facciamo una scelta di parte
E ora nessuno potrà voltare la testa.
di Enrico Milani (leggi l'intero intervento)
Ancora una volta lavorare uccide
La posta in gioco
E se non ci riuscissimo? E se non arrivassimo all'8% al Senato? Se, in altre parole, la sinistra non fosse rappresentata in maniera incidente nel prossimo parlamento, quali sarebbero le conseguenze? (...) Le lotte non possono che essere “esterne” alle istituzioni: ma non è indifferente se a difenderle restano pochissimi parlamentari, che al massimo riescono ad utilizzare le aule come tribuna di denuncia, oppure se vi è una massa critica che può incidere sulle scelte che si compiono. (...) La posta in gioco, insomma, non è un senatore in più o in meno: è in gioco la possibilità di contrastare il progetto di sterilizzazione politica del conflitto sociale. leggi l'intero articolo
La crisi agricola e ambientale della provincia di Caserta
E’ sotto gli occhi di tutti la grave crisi agricola che sta investendo le aziende casertane e i prodotti leader di questo comparto, a partire dalla mozzarella di bufala. Alla crisi che è produttiva, di commercializzazione e finanziario/bancaria fa da contraltare il fatto che i consumatori trovano sui mercati questi prodotti a costi esorbitanti. (...) leggi il resto dell'intervento.
Ho deciso di non sprecare il mio voto
Nel lontano 1976 decisi di iscrivermi al PCI. Provenivo da un a famiglia democristiana; alcuni miei parenti rivestivano in quel partito ruoli di prestigio(...) anche io VOGLIO CONTINUARE AD ESSERE DI PARTE, di quella parte che non riesce ad arrivare a fine mese, di quei giovani con lavoro precario, pensionati con 450 euro mensili, ricercatori senza futuro degno della loro preparazione, (leggi il resto dell'intervento)
Gli incubi di Confindustria e i nostri sogni.
(...) per Confindustria siamo l'unico “pericolo” e il padronato sarà molto attento proprio al risultato de La Sinistra l'Arcobaleno. Dove guarderanno loro, facendo gli scongiuri, è davvero “utile” che guardi anche il popolo del lavoro, con auspici opposti. Se avremo consensi tali da consentire l'esistenza in Italia della sinistra, potremo davvero far vivere a Confindustria il suo incubo peggiore: una politica in sintonia con il riaccendersi delle lotte e del conflitto sociale, che si contrappone alla rapina del profitto e della rendita e che impone con la lotta, nelle piazze e nelle aule parlamentari, di restituire valore, reddito, sicurezza, qualità, vita, al lavoro. Più utile di così... (leggi il resto dell'intervento)
Il lavoro precario visto con gli occhi delle donne
Tre buone ragioni per votare la Sinistra l'Arcobaleno
Il Programma de "la Sinistra l'Arcobaleno"
Sicurezza e diritti del lavoro; lotta alla precarietà; salari, fisco e redistribuzione del reddito; diritti civili e laicità dello stato; libertà e autodeterminazione delle donne; la pace ed il disarmo; un patto per il clima e per difendere il pianeta; le grandi opere utili; diritto alla salute e politiche sociali; diritto alla casa; convivenza, inclusione, cittadinanza; istruzione, formazione, università e ricerca; contro i privilegi, in difesa della democrazia, per una informazione libera, pluralista, democratica.
L’ambientalismo del “fare” e il falso mito della crescita
Il volantino per l'8 marzo della Sinistra l'Arcobaleno di Caserta non mi piace, non va bene. E vi spiego perché.
(...) Uscire con un volantino nel quale la donna è rappresentata come mamma, come un soggetto cioè che può e deve procreare ... e farlo in quel giorno, parlando, poi, in terza persona ... di come la destra ci vuole...e come ci volete VOI....beh credo che sia davvero troppo! Piuttosto dovreste riflettere sulla VOSTRA politica,.. di come è distante da ciò che la maggioranza di noi donne vive ogni giorno, del lavoro "negato" dentro la famiglia, di come va avanti il mondo grazie alla nostra generosità ... Penso che la sinistra abbia il dovere di non trasformare questo giorno in un family-day. E almeno per una volta, abbiate pazienza... state zitti. (leggi l'intero intervento)
i volantini inviati da Francesco Rozza (commento n. 13) (volantino1) e (volantino2)
cari dirigenti del centro sinistra tutti: ora basta!
Abbiamo scelto di essere di parte
Il percorso che abbiamo avviato con La Sinistra L’Arcobaleno risponde a un bisogno diffuso, in Italia e in Europa, in cui grandi disuguaglianze sociali si accompagnano a interrogativi di fondo sul futuro individuale e collettivo di tutti noi. Oggi sono in gioco, non solo le conquiste sociali dei lavoratori, delle donne, del movimento pacifista ed ecologista, nati dalla vittoria sul nazifascismo, ma anche il diritto al lavoro e all’auto-organizzazione per la difesa dei propri diritti.
I bassi salari, la diffusione della precarietà, l’incertezza della vita, la crisi della coesione sociale si propongono come conseguenze della ristrutturazione capitalistica mondiale. (leggi il testo)
Note a margine per il Ministro Bianchi
La sinistra contro il suo destino. Uno scritto di Mario Tronti
A Caserta presentato il simbolo e i temi della campagna elettorale de la Sinistra, l'Arcobaleno
Di sinistra, liberamente. Sapendo da che parte stare
Le onde dell'arcobaleno e sopra il riferimento politico alla Sinistra. Che è il riferimento ai valori della libertà, della eguaglianza, della solidarietà, della giustizia sociale. Il simbolo presentato da verdi, rifondazione, sinistra democratica e comunisti italiani rappresenta plasticamente il tentativo in corso: la "Sinistra-l'Arcobaleno" non solo chiede voti, decisivi perché ci sia un'opposizione in questo paese, ma prova a ridisegnarsi. (leggi il testo intero)
La Sinistra l'Arcobaleno: stare vicini al nostro popolo, costruire da subito la democrazia della partecipazione.
Primi firmatari: i segretari provinciali di Caserta dei partiti de la Sinistra l'Arcobaleno
Il clima che caratterizza la campagna elettorale finalizzata al voto del 13 e 14 aprile è fatto di sfiducia, di critica, di assenza di entusiasmo e di credibilità da parte de lavoratori, delle donne, dei giovani, dei pensionati verso le proposte programmatiche dei partiti politici che vengono valutate “come promesse che non saranno mai mantenute”. Questo clima coinvolge anche l'elettorato di sinistra e pesa sulle spalle dei militanti, degli attivisti, di molti dirigenti della periferia de la Sinistra l'Arcobaleno, stanchi e delusi di scelte che non investono adeguatamente il corpo dei partiti, e i protagonisti di lotte portate avanti in piccoli insediamenti urbani e in zone lontane dalla capitale, dove l'eco delle contese politiche e delle scelte di solito giunge distorta e quasi affievolita.(leggi il testo intero)
La bozza della carta programmatica de "la Sinistra l'Arcobaleno" in Terra di Lavoro
Il cuore oltre l'ostacolo. 11 documenti per uscire dall'emergenza
Per un soggetto unitario e plurale adesso. Ad iniziare dalla prossima prova elettorale.
Un breve resoconto dell'assemblea del 17, un primo passo verso la Sinistra Arcobaleno in provincia di Caserta
A Caserta, per rilanciare la Sinistra l'Arcobaleno
L'urgenza del percorso, la pazienza della costruzione
(Caserta 18 gennaio 2008)
Dobbiamo aprire subito il percorso costituente de La Sinistra L'Arcobaleno.
Lo facciamo dall'epicentro di una crisi politica e sociale che in Campania ha assunto le dimensioni della tragedia e che ha travalicato rapidamente il Garigliano, investendo la già fragile e critica situazione nazionale.
Di fronte al crollo della credibilità di politica e istituzioni, all'emergere di una vera e propria "tendenza reazionaria", che va oltre le stesse lineee della destra politica; di fronte alla archiviazione delle grandi identità sociali e ideologiche e dei conseguenti vincoli di solidarietà e al materializzarsi diffuso e potente di micro-identità familistiche, localistiche, di ceto; di fronte alla prospettiva di soluzioni neo-autoritarie, tecnocratiche, a-democratiche, non possiamo restare sgomenti e immobili, e neanche far finta che non ci riguardi; o pensare di poter affrontare la dimensione tragica di questa fase senza superare o almeno provare a superare, i nostri limiti più grandi: la distanza dalla nostra gente e le nostre divisioni che ci rendono piccoli, inefficaci, a volte inutili. (leggi il testo completo)
(scarica il volantino per l'assemblea RIFIUTI E DEMOCRAZIA)